La chiesa parrocchiale di Querciola
- di Marco Cecchelli -


Querciola è una località di recente insediamento e si estende attorno alla piccola chiesetta eretta in onore della Beata Vergine di S. Luca.
La sua edificazione è dovuta al miracolo dei "fiori secchi" che posti su di una quercia durante il mese di gennaio, si racconta che fiorissero miracolosamente.
       Si tratta di un edificio a pianta rettangolare, con facciata a capanna preceduta da un portico. L’interno è ad unica navata con due cappelle laterali. La cappella maggiore, che ingloba gran parte di un più antico oratorio, è impostata a volta su colonne staccate. Sul fondo dell’abside circolare, dietro l’altare, si trova un elegante balconata, raccordata con scale al piano della cappella, al centro della quale è collocato l’edicola in legno scolpito e dorato della seconda metà del Novecento, dove è custodita una terracotta devozionale (copia) raffigurante la Madonna col Bambino (Beata Vergine di San Luca), cui è dedicata la chiesa.
       La chiesa fu consacrata il 14 novembre 1932 dal card. Giovanni Battista Nasalli Rocca).
       Al nome di Querciola e alla sua chiesa, è strettamente legata la figura del suo primo parroco, don Leopoldo Lenzi (1872-1962). Don Lenzi, cappellano a Pietracolora (frazione del comune di Gaggio Montano), nel 1900 fu nominato rettore della chiesa che, per il suo zelo, fu eretta a Santuario della Madonna di San Luca. Nel 1932 fu nominato primo parroco della chiesa stessa, dove si spese per 62 anni nel ministero pastorale. Fu benemerito per i molti restauri all’edificio sacro e per le varie pubblicazioni poetiche, in cui cantò con semplici rime le glorie della Vergine. Alcune di queste composizioni, incise su marmo, si trovano di fianco alla chiesa, al portale d’ingresso e all’altare maggiore.